Campanelli Liturgici
I campanelli liturgici hanno origini antichissime e vengono utilizzati nel corso delle celebrazioni religiose. Erano usati anche nell’antichità, tant’è che ne sono stati trovati molti nelle tombe preistoriche. Altri invece sono stati rinvenuti nelle catacombe cristiane, anche se probabilmente non avevano un utilizzo liturgico
In questa sezione puoi trovare diverse tipologie di campanelli liturgici, con suoni diversi e decorazioni varie per adattarsi perfettamente allo stile circostante. Analizziamo meglio a cosa servono i campanelli liturgici, quali sono le loro origini ed i modelli disponibili in commercio.
Le origini dei campanelli liturgici
I campanelli liturgici affondano probabilmente le loro origini nella cultura ebraica. Il Sommo Sacerdote infatti indossava un paramento sacro dotato di ben 72 campanelli d’oro.
A quanto pare l’uso del campanello fu introdotto nella Messa a partire dal XIII secolo, per sottolineare alcuni passaggi importanti come l’ostensione del pane e del vino dopo la consacrazione.
Quando la messa era celebrata in latino, non tutti i fedeli riuscivano a seguire i passaggi e capire i vari movimenti. Per questo motivo l’uso del campanello fu esteso anche:
- al Santo;
- all’epiclesi;
- alla triplice invocazione “Signore non sono degno” prima della Comunione del sacerdote per annunciarla ai fedeli.
Con l’introduzione della lingua parlata i fedeli potevano nuovamente partecipare attivamente, quindi il campanello viene oggi utilizzato solo in determinati momenti, come le grandi assemblee dove è più facile distrarsi.
La funzione dei campanelli liturgici
Oggi i campanelli vengono usati per evidenziare alcuni passaggi piuttosto importanti della celebrazione. Al momento della consacrazione del Corpo e del Sangue di Cristo ed alla presentazione ai fedeli, dopo “Agnello di Dio”, il campanello viene suonato due volte.
L’uso del campanello può anche variare a seconda delle circostanze. In occasione della Messa Tridentina, ordinata da Pio V nel 1570, il campanello viene usato in due occasioni:
- nella messa bassa mentre il sacerdote dice il Sanctus;
- durante l’elevazione dell’ostia e del calice dopo la consacrazione con 3 tocchi oppure continuamente.
Con la revisione del Messale Romano, introdotto da Giovanni XXIII nel 1962, il campanello può essere suonato in altre due circostanze:
- prima della consacrazione (in tal caso il chierichetto suona il campanello per avvisare i fedeli);
- quando i fedeli stanno per ricevere la Comunione (in tal caso il chierichetto avvisa i fedeli con un suono del campanello).
Dopo la revisione apportata da Paolo VI in seguito al Concilio Vaticano II, l’uso del campanello non è indicato né al Sanctus né come avviso per comunicandi nella messa. Tuttavia è stato mantenuto l’uso del campanello poco prima della Consacrazione e quando il sacerdote mostra l’ostia ed il calice ai fedeli dopo la Consacrazione.
Il Messale Romano prevede il suono dei campanelli liturgici al canto della Gloria della Messa nella Cena del Signore del Giovedì Santo e della Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo. Nel 1995, prima della riforma liturgica apportata da Pio XII, il campanello veniva suonato anche al Gloria della Vigilia di Pentecoste.
Un tempo il campanello veniva sostituito dal crotalo, uno strumento liturgico in legno, usato in occasione dei funerali.
I materiali dei campanelli liturgici
I campanelli liturgici possono essere realizzati con grande cura dei particolari e decorazioni artistiche finemente decorate a mano. Nei tempi antichi erano fatti di materiali preziosi, come oro e argento, per sottolineare la solennità di una cerimonia e conferire pregio ad una chiesa. Oggi sono realizzati principalmente in fusione d’ottone.
Nella nostra ampia selezione puoi trovare campanelli di varie forme, fattezze e decorazioni da 2 a 5 suoni, ma anche campanelli singoli o dotati di doppio batacchio.
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